Quante volte ho ascoltato o letto quest'espressione: "...la natura si ribella...". All'uomo e/o al suo operato, alla cosiddetta azione antropica. Ed altrettante volte ho sorriso o sono rimasto amareggiato e perplesso (oltre che leggermente incacchiato) soprattutto quando questo modo di dire viene usato dai mezzi di informazione. Ancora pochi giorni fa in occasione del passaggio dell'uragano Gustav sul TG1 aridanga aromba cojomba con la frase di rito...la natura si ribella...
Ma cosa? Ma quando? Ma dove? Ma come?
Terremoti, uragani, inondazioni, frane, caduta di meteore e chi più ne ha più ne metta sono fenomeni che si ripetono sul nostro pianeta (e chissà quanti milioni di altri) da miliardi di anni. Sono effetti della complessa geodinamica che riguarda la Terra tutta, dai limiti estremi dell'atmosfera al suo nucleo! "Eppur si muove" diceva il grande Galileo Galilei e hai voglia se lo fa!
E si muove in maniera assolutamente indifferente alla presenza di qualsiasi specie animale o vegetale, compresa quella umana! Avete letto bene: la natura (usando qui il termine in maniera generica, alla Marco Aurelio od alla Spinoza per capirci) è assolutamente INDIFFERENTE a qualsiasi altra cosa. Ogni causa un effetto, spiegabile in termini scientifici e senza implicazioni diverse da queste quali, non ultimo, il concetto di ribellione.
Una volta, in una delle mie passate esperienze di membro di commissione di esami di maturità lessi in un tema d'italiano a traccia scientifica "la natura prima o poi si ribellerà ai miliardi (...sic...) di buchi che l'uomo fa alla Terra per estrarre petrolio...". Beh, io avrei bocciato il maturando di liceo scientifico che scrisse una castroneria del genere mentre la collega di lettere si limitò a dire che comunque il tema era sintatticamente corretto...Comunque la tipa portava scienze come seconda materia e lì ebbi la mia vendetta!
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